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Nel vertiginoso avanzamento verso il futuro dell’interazione digitale, Apple ha presentato al mondo il suo ultimo gioiello tecnologico, descritto come un capolavoro di ingegneria e design: gli occhiali per realtà mista Apple Vision Pro.

Noi di Innovae abbiamo effettuato un test approfondito di questo dispositivo che, sebbene prometta di trasformare la nostra percezione e connessione con il mondo digitale, presenta ancora un ampio margine di miglioramento.

Estetica elegante e raffinata

Il design estetico degli occhiali merita una menzione speciale. La costruzione impeccabile e la qualità di fabbricazione non sono solo punti a favore, ma rappresentano una chiara differenziazione rispetto ad altri modelli, segnando una pietra miliare nell’industria dei visori.

Le linee eleganti e raffinate riflettono l’impegno di Apple verso l’eccellenza visiva, superando le aspettative stabilite dai modelli precedenti sul mercato. È innegabile che questi occhiali non siano solo un dispositivo tecnologico, ma un’espressione di stile e raffinatezza.

Ergonomia migliorabile

Sebbene la perfezione estetica sia dominante a prima vista, questi occhiali non sfuggono alle sfide ergonomiche, mettendo in discussione la loro fattibilità come strumento comodo e pratico per l’utente.

Il peso delle lenti (650 g), il punto di appoggio sul viso e sulla testa e il conseguente affaticamento degli occhi e del collo sono aspetti che mettono in discussione la promessa di un’esperienza utente senza intoppi.

Questi inconvenienti sarebbero parzialmente risolti con un nastro di supporto superiore aggiuntivo sulla cinghia di regolazione principale. Sebbene sia vero che gli occhiali sono dotati di una cinghia alternativa, il loro sistema di regolazione a velcro la rende piuttosto difficile da maneggiare.

Nonostante i progressi tecnici, la necessità di un comfort sostenibile rimane una sfida cruciale per il successo a lungo termine dei Vision Pro.

Un utente, un paio di occhiali

Una volta effettuata la calibrazione, gli occhiali saranno pronti per l’uso presente e futuro. Ma solo per noi, poiché il processo si complica quando vogliamo condividere gli occhiali con un’altra persona.

Mikel Gómez, Product Manager di Innovae, mentre prova gli occhiali per realtà virtuale Apple Vision Pro

Come per gli iPhone o gli iPad, gli Apple Vision Pro sono progettati per un solo utente, anche se includono una modalità ospite. Ciò significa che, ogni volta che un utente ospite desidera utilizzarli, è necessario che l’utente principale acceda al Centro di controllo e configuri le opzioni.

D’altra parte, Apple raccomanda l’uso delle sue lenti ZEISS affinché le persone che indossano occhiali da vista possano godere di un’esperienza ottimale, il che può essere una buona soluzione per gli utenti principali degli occhiali, ma non per gli ospiti.

Sebbene sia vero che è possibile utilizzare occhiali da vista purché la montatura sia molto sottile, ciò non garantisce un’esperienza utente soddisfacente al 100%, poiché possono verificarsi alcuni inconvenienti, come errori nell’eye tracking o nella creazione dell’avatar personalizzato.

Grande risoluzione e interfaccia utente

Da un punto di vista tecnico, gli occhiali a realtà mista di Apple offrono un’esperienza visiva che suscita ammirazione. La risoluzione degli ologrammi e dei contenuti multimediali, così come l’audio spaziale, sono eccezionali e si distinguono per la loro qualità.

Juan Manuel Reyes, Cloud Architect di Innovae, mentre prova gli occhiali per realtà virtuale Apple Vision Pro

L’unico “ma” è che l’immagine appare leggermente sfocata quando ci si muove bruscamente. Tuttavia, l’esperienza è molto simile a quella della realtà mista piuttosto che a quella della realtà virtuale, che è ciò che offrono realmente i Vision Pro, poiché ci mostrano la realtà che abbiamo davanti agli occhi attraverso la loro dozzina di telecamere e i loro molteplici sensori.

Nonostante ciò, il vero punto di forza di questi occhiali risiede nell’interazione e nell’esperienza utente, dove Apple è riuscita ad alzare l’asticella in termini di eleganza e raffinatezza. La combinazione di un’esperienza visiva impressionante e un’interfaccia intuitiva posiziona questi occhiali come un punto di riferimento all’avanguardia tecnologica.

Interazione semplice e intuitiva

L’interazione, con un hand tracking che consente di interagire senza alzare la mano e con un eye tracking che, sebbene eccellente, richiede una calibrazione per raggiungere la massima precisione, è una delizia che ridefinisce l’esperienza dell’utente. Infatti, la possibilità di navigare nell’interfaccia e afferrare oggetti senza avvicinarsi ad essi fa sì che questa interfaccia si distingua da quella dei concorrenti.

In definitiva, l’interazione contribuisce a un funzionamento completamente intuitivo che rende indiscutibile la capacità di Apple di continuare ad abbattere le barriere sociali, consentendo a chiunque, indipendentemente dalle proprie capacità tecniche, di immergersi nell’universo della Realtà Estesa in pochi secondi.

Un avatar che sfiora la sensazione della Valle Inquietante

Il software di Vision Pro è in grado di ricreare il nostro volto e i nostri gesti in tempo reale attraverso una scansione preliminare.

Avatar creati con gli occhiali per realtà virtuale Apple Vision Pro

Una volta scansionato il nostro viso, è il momento che l’avatar prenda vita, catturando tutti i movimenti della testa, degli occhi, delle sopracciglia e della bocca. La scansione di questi gesti è indispensabile per ottenere un risultato eccellente dell’avatar, poiché anche le espressioni facciali fanno parte della nostra immagine.

Il risultato: francamente buono e che sfiora la sensazione della Valle Inquietante.

Vision Pro come strumento di lavoro

I visori Apple consentono di ricreare il monitor di un computer della marca e di posizionarlo davanti a noi con una qualità abbastanza buona, anche se consente di lavorare solo con un monitor alla volta.

D’altra parte, anche se la tastiera non è perfettamente visibile, un punto a favore del lavoro con i monitor virtuali in Vision Pro è che la tastiera della marca si sincronizza automaticamente con gli occhiali.

Un’altra funzionalità interessante è che, mentre si scrive nella finestra di Safari, una casella di immissione testo segue lo sguardo per poter continuare a scrivere il testo senza dover girare continuamente la testa. Come quasi tutto in questi occhiali, anche i gesti di selezione, taglio, copia e incolla sono molto intuitivi.

Autonomia limitata

L’autonomia di appena due ore, che richiede inoltre la ricarica con una scomoda batteria esterna, rappresenta una sfida significativa per la promessa di un’esperienza senza interruzioni.

In un mondo che evolve verso i dispositivi wireless e dove i film superano comunemente le due ore di durata, la limitazione della batteria emerge come un ostacolo all’intrattenimento prolungato. Questo aspetto offusca i risultati e i progressi sopra menzionati, generando una percezione meno favorevole dell’esperienza.

In sintesi, la sfida persistente del comfort e dell’autonomia limitata solleva interrogativi sulla fattibilità degli occhiali a realtà mista di Apple come strumento essenziale per la vita quotidiana.

Man mano che questi occhiali evolveranno verso modelli più leggeri e confortevoli, è probabile che la loro diffusione aumenterà. Fino ad allora, questo dispositivo tecnologico si presenta più come un giocattolo di lusso da utilizzare per un quarto d’ora che come uno strumento funzionale per il lavoro quotidiano o l’intrattenimento prolungato.

Lo stupore e l’effetto wow iniziale provocati dalle funzioni della realtà mista, ma che alla lunga vengono eclissati dai disagi ergonomici, ci ricordano che il modo in cui sperimentiamo la tecnologia è importante tanto quanto la tecnologia stessa.